L’idea è di finanziare la tecnologia che aumenta il coinvolgimento delle persone con il brand. Dopo aver acquistato quote dell’incubatore londinese Founders Factory, il gruppo L’Oréal ha selezionato le prime 5 start up digitali che saranno sostenute nel loro sviluppo. La scelta è avvenuta tra 180 candidature ed è caduta su Insitu, fondata da una scienziata greca, il cui valore aggiunto verte sulla personalizzazione dello skincare e sulla consegna veloce, sull’americana Preemadonna, che ha lanciato il device e l’app Nailbot per applicare in pochi secondi, attraverso lo smartphone, disegni artistici sulle unghie, e su Talify (di una norvegese e di uno svedese) che connette i grandi brand ai blogger e agli influencer sui social media, riuscendo a tracciare e a monetizzare le azioni. Le altre due sono Veleza, creata da un lituano, che è un’app di beauty lovers che aiuta a fare scouting in modo personalizzato, e Cosmose di Hong Kong, fondata da un polacco, che offre una sofisticata tecnologia per aiutare i retailer a targettizzare i clienti.
L’Oréal conta 32 brand in portfolio e ha generato vendite globali per 25,3 miliardi di euro nel 2015.