Un cambio di tono nella comunicazione interna di L’Oréal Italia. Venerdì scorso, per la presentazione del progetto sulla sostenibilità ‘Sharing beauty with all‘, la filiale italiana del colosso francese ha chiamato a raccolta presso il suo headquarter milanese oltre 200 persone, tra clienti di tutte le divisioni e giornalisti. Per la prima volta, sotto lo stesso tetto, si sono incontrati i rappresentanti dei vari canali, dalla farmacia alla profumeria alla grande distribuzione e ai saloni professionali, e già questo è un elemento innovativo in un settore che funziona a compartimenti stagni. Tra le righe, si potrebbe interpretare la trasversalità dell’evento come un appello all’unità, dato che il valore del ‘costruire insieme’ è uno dei punti cardine del progetto sostenibilità. Uniti anche all’interno dell’azienda, perché L’Oréal Italia dal primo settembre 2016 trasloca tutta sotto lo stesso tetto, nella sede di via Primaticcio, a Milano, dove confluiranno le quattro divisioni (Luxe, Cosmétique Active, Prodotti Grande Pubblico, Prodotti Professionali).
Un altro elemento innovativo è stato il ‘contenitore’, cioè l’organizzazione dell’evento: più moderno del solito, frizzante, anche ironico, giocato sul filo dell’emozione e dello storytelling. In un ambiente dall’atmosfera rarefatta, con una luce azzurra quasi zen, l’AD Cristina Scocchia ha presentato valori e risultati del progetto, intervallando il discorso con 5 video proiettati su 3 grandi schermi. Le immagini del corto ‘Beauty for all’ di Peter Lindberg hanno riscaldato la platea e il CEO ha ricordato come la bellezza ha il potere di cambiare le nostre vite. I filmati successivi hanno utilizzato un linguaggio diverso, passando dall’ironia di un’apocalittica quanto velleitaria battaglia di un ragazzo per salvare l’umanità, alla tenerezza di un gattino che si prende cura dei ‘nei’ di un cane dalmata. In sottofondo la musica ritmata di Joe Vetch.
Passando al contenuto, gli obiettivi di L’Oréal per la sostenibilità entro il 2020 rappresentano un passo avanti rispetto a quanto previsto per il 2015. “Entro 4 anni – ha raccontato Cristina Scocchia – il 100% dei nostri prodotti nel mondo avranno benefici ambientali e sociali. L’Oréal Group ridurrà del 60% le emissioni di CO2 negli stabilimenti e nei centri di distribuzione, taglierà del 60% il consumo idrico per unità di prodotto, non immetterà rifiuti nelle discariche, e abbasserà del 20% le emissioni di CO2 derivanti dal trasporto”. Per quanto riguarda l’Italia, l’AD ha ricordato che lo stabilimento di Settimo Torinese è, dal primo gennaio 2016, totalmente a emissioni zero, mentre sono state ridotte le emissioni di CO2 dell’87% nelle centrali distributive. Non manca l’impegno dell’azienda verso la possibilità di garantire benessere a chi vive in condizioni svantaggiate. L’Oréal Italia infatti è partner principale di Piazza dei Mestieri, fondazione torinese che fornisce qualificazione professionale a giovani provenienti da situazioni di disagio, e sostiene varie associazioni, tra cui l’onlus che lavora con i disabili L’Arte nel cuore, con la quale organizza workshop sulla resilienza, nonché la comunità di San Patrignano.
Il capo di L’Oréal Italia ha concluso citando una frase dello scrittore Leonard Cohen: ‘C’è una fessura in ogni cosa, ed è così che entra la luce’. E ha sottolineato: “Noi vogliamo essere quel filo di luce”.