Si susseguono i rumors sul possibile futuro di Kiko. Già da qualche settimana infatti, la catena di beauty di proprietà della famiglia Percassi e guidata dall’AD Cristina Scocchia, sarebbe alla ricerca di un socio, un fondo di private equity o una spac, in vista di un aumento di capitale della società. “Stiamo valutando un aumento di capitale che permetta di finanziare il nostro piano industriale”, ha spiegato Scocchia a Reuters. L’importo non è ancora stato definito, ma potrebbe aggirarsi intorno a 70-90 milioni di euro. “Siamo in una fase di trattative preferenziali con un paio di operatori – ha continuato l’amministratore delegato – e vorremmo prendere una decisione entro l’estate”.
Dopo l’interesse manifestato dal fondo Peninsula, in questi giorni si è parlato anche di una possibile partnership con Sprintltalia, costola di Sprintltaly, la spac costituita da Gerardo Braggiotti, Fineurop, Matteo Carlotti e Francesco Pintucci. Ma ancora non c’è stato nessun accordo. “La Società, nel perseguire il suo oggetto sociale, è entrata in contatto con Kiko – fanno sapere da Sprintltaly – come con numerose altre realtà. Tali colloqui, tuttavia, diversamente da quanto affermato dalla stampa, non sono ad oggi approdati alla sottoscrizione di alcun accordo, neppure preliminare”.
In merito a quanto riportato dalla stampa nei giorni scorsi anche Kiko ha “precisato che nessuna decisione è stata già presa in merito ad eventuali partnership”.