La profumeria italiana è l’unico canale della bellezza che arretra nel 2017 con ricavi a -0,5% per 1,8 miliardi di euro. Però, se prendiamo in considerazione solo la vendita dei brand prestige, l’anno si è chiuso per questi negozi con un segno leggermente positivo (+0,2%), a dimostrare che le ragioni del calo sono legate soprattutto ai prodotti mass. È quanto comunica a Pambianco Beauty Npd Group, che monitora 2.900 profumerie selettive in Italia.
Suddividendo le vendite per categorie, si registrano all’interno delle profumerie dinamiche differenti: positivo il contributo dello skincare, che nel 2017 risulta in crescita dell’1% e che diventa +2% se prendiamo in considerazione solo le marche prestige; stabile l’andamento dei prodotti per il trucco, a causa del contributo negativo dei brand mass (-15%), mentre il make-up prestige è avanzato del 2 per cento; invece il vero freno al canale viene dalle fragranze, che è la principale categoria venduta nelle profumerie con un fatturato di 795 milioni di euro ma che ha chiuso l’anno con un segno negativo (-2%), dovuto alla contrazione sia dei profumi femminili (-1%) sia di quelli maschili (-3%).
Nel mese di gennaio 2018, Npd ha lanciato in Italia il tracking dell’e-commerce, ovvero il monitoraggio delle vendite online dei retailer appartenenti al panel. Questi ultimi nel 2017 hanno sviluppato un fatturato pari a 26 milioni di euro con un tasso di crescita superiore al 30 per cento.