Il 2017 si è chiuso con un generale miglioramento per il mercato italiano della cosmetica, anche se debole (+1,3%) ma in crescita rispetto al 2016 (+0,7%). La fotografia del settore monitorata da Cosmetica Italia (a livello preconsuntivo) mostra un dato significativo, ovvero che quasi tutti i canali hanno registrato andamenti positivi delle vendite. Tutti tranne uno, la profumeria. Infatti questi ultimi punti vendita hanno chiuso l’anno scorso con ricavi in frenata dello 0,5%, mentre recuperano le farmacie che nel 2016 avevano avuto una leggera regressione e invece archiviano il 2017 a +1,2 per cento. Mettono il turbo i canali professionali, con fatturati in crescita del 2,4% (i centri estetici) e dell’1,9% (gli acconciatori). Bene anche le erboristerie che salgono dello 0,9%, e la grande distribuzione che avanza dell’1 per cento. Quest’ultima percentuale è l’esito dell’avanzata dei drugstore (+5%) e dei monomarca (compresi in questo cluster), che compensano la caduta dei ricavi nelle grandi superfici (-4%). Le vendite dirette mettono a segno un turnover a +7,8%, ma anche in questo caso bisogna scindere tra vendite a domicilio ed e-commerce, con quest’ultimo in accelerata del 25%, anche se i valori rimangono ancora esigui (300 milioni di euro). In totale, il valore dei consumi nel 2017 si è attestato su 10 miliardi di euro.
Cosmetica Italia ha fornito anche le previsioni sui valori del primo semestre 2018, quando tutti i canali dovrebbero svoltare in positivo. La profumeria dovrebbe chiudere i sei mesi a +0,5%, la farmacia a +1,3%, l’erboristeria a +1%, la grande distribuzione e l’acconciatura a +1,5%, i centri estetici a +2,5%, le vendite dirette a +9 per cento.
Passando all’industria, il motore del comparto si conferma l’estero, che nel 2017 è avanzato del 9% a 4,7 miliardi di euro. Il giro di affari delle aziende cosmetiche ha raggiunto l’anno scorso 11 miliardi di euro, in crescita del 4,4 per cento. Le proiezioni sull’anno in corso vedono il comparto crescere del 5%, con esportazioni a +9,2%, mentre il fatturato realizzato in Italia dovrebbe continuare la sua progressione, e, dopo un 2017 a +1,3%, il 2018 dovrebbe chiudere a +1,9 per cento.