A dispetto della crisi e dell’era digitale, il fatturato delle vendite di cosmetici a domicilio è cresciuto del 7,8% nel 2016. E mantiene il passo nel 2017,con un +7,5% anche nel primo semestre. A rivelarlo è l’ultimo report del Centro Studi di Cosmetica Italia sui valori preconsuntivi del 2016 e sulle proiezioni per il 2017. Provare prima di acquistare è uno dei motivi del successo.
A casa propria il venditore spruzza profumi, spalma creme, trucca e rilassa il consumatore. Ma come si vende porta a porta nell’epoca 2.0? I format sono due: il party, che riunisce dalle 5 alle 15 persone, e il face to face. Una formula non esclude l’altra tanto che il 63% delle aziende (Beauty Report Cosmetica Italia) decide di integrarle. I contatti, invece, sono ancora frutto del passaparola tra familiari e conoscenti (70%), come accadeva un tempo. Oltre agli incontri face-to-face e ai party in casa, anche in questo settore entrano in campo i social network, che ampliano e trasformano la rete di vendita. Le consulenti hanno pagine personali legate ai social dell’azienda e si possono lanciare in video tutorial per illustrare meglio i prodotti di cui sono ambasciatrici. E’ il cosiddetto “social selling”, portato in Italia da alcune aziende americane. Le consulenti diventano così il vero cuore pulsante e ognuna dispone di una propria pagina web e-commerce personalizzata, utilizza attivamente i propri profili social e ha la possibilità di organizzare innovativi e alternativi momenti di incontro in rete chiamati Virtual Party, da unirsi ai tradizionali home parties.
Lo scenario completo sulle vendite di cosmetici porta a porta è stato pubblicato sul numero di ottobre/novembre 2017 del magazine Pambianco Beauty.