La rubrica ‘scelto perchÉ’ propone interviste ai titolari delle profumerie più innovative. Per la prima puntata, siamo andati nel punto vendita Sinatra in piazza san Carlo a Torino, capitanato da Gianfranco Tagliaferri.
Sinatra Profumerie (affiliato Ethos Profumerie) si affaccia sui portici della centralissima Piazza San Carlo a Torino. L’insegna campeggia su una vetrina digitale, che promuove un solo marchio, invitando le persone a scoprirlo nello spazio brandizzato che si trova all’ingresso della profumeria, una sorta di ‘temporary store’ che viene affittato ogni settimana a un’azienda cosmetica diversa. È uno dei motivi per cui Pambianco Beauty ha selezionato questo negozio per visitarlo e intervistarne il titolare, in quanto presenta innovazioni che lo differenziano dagli altri punti vendita del canale. Oltre al temporary store, questa boutique di tre piani sviluppa infatti una tipologia espositiva differente dai layout omologati degli altri negozi: il piano sottostante presenta un’esposizione suddivisa per brand, e non per categoria come solitamente accade nelle profumerie. Il negozio, con un posizionamento marchi di alto livello e con un visual merchandising raffinato e luminoso, ospita anche una cabina per i trattamenti al piano superiore. Il titolare Gianfranco Tagliaferri spiega le ragioni per cui ha voluto un’esposizione focalizzata sui brand, che lui definisce “una sorta di ‘mini-Rinascente’ della profumeria”.
Cominciamo dal temporary, che è dedicato a un solo marchio. Perché avete ideato questa soluzione?
Questo spazio (rivolto soprattutto ai brand di fragranze) porta molto traffico in store. Attira l’attenzione perché è particolare, con megaschermi che trasmettono la comunicazione del brand e con un’hostess che all’esterno del negozio vaporizza il profumo ai passanti, invitandoli a entrare. Chi prenota il temporary affitta anche la vetrina, anch’essa singolare, con un grande schermo digitale e pochi prodotti in esposizione. Indubbiamente funziona molto bene: vendiamo in questo spazio dai 150 ai 200 prodotti del marchio in una settimana. Sell out assolutamente impensabile se il brand si trovasse solo all’interno dello spazio ‘mutimarca’. A riprova del successo di questo format, abbiamo tutte le settimane già prenotate fino a dicembre. Addirittura Chanel ha affittato 4 settimane consecutive per il lancio del profumo Gabrielle, dal 28 agosto al 24 settembre 2017.
Innovativo è anche il layout suddiviso per marchi. Qual è il vantaggio?
Ho voluto ricreare l’ambiente degli aeroporti, dei duty free internazionali, dove si evidenziano appunto i brand. Penso che dare risalto al marchio aiuti il cliente a immergersi nel suo mondo, nell’atmosfera distintiva che ogni casa cosmetica porta con sé, nonché a conoscere la profondità dell’assortimento.
Qual è il prodotto più venduto?
Nel trattamento sicuramente gli antiage, tra cui Sisley e La Prairie. Per quanto riguarda il make-up, i fondotinta e i rossetti di Dior e Chanel, mentre i profumi più gettonati sono quelli di Hermès e di Chanel.
Chi è la vostra cliente ideale?
Sicuramente quella che acquista skincare, perché è una categoria che fidelizza molto. Se una donna spende da 100 a 300 euro per una crema, ed è soddisfatta, ritorna.
Avete intenzione di introdurre nuovi brand?
Abbiamo accordi in corso per il trucco di Armani e per i prodotti La Mer.
Cosa fate sul web e sui social?
Abbiamo lanciato l’e-commerce un anno e mezzo fa, ma adesso dovremmo fare un restyling con un concept diverso. È importante e vogliamo lavorarci con attenzione. I costi sono alti, non tanto per l’infastruttura del sito ma per tenerlo aggiornato e per le iniziative di marketing. Ma sicuramente sarà uno dei nostri obiettivi. Riguardo ai social, bisogna esserci. Attualmente abbiamo una pagina su Facebook e un account su Instagram, con una persona dedicata a seguirli.
07Aprire un altro negozio con una metratura molto più ampia. La profumeria in piazzza San Carlo a Torino si sviluppa su 240 metri quadrati, invece io ‘sogno’ una boutique di 500 metri quadrati, sempre in una posizione centrale all’ombra della Mole Antonelliana.
di Vanna Assumma