La condotta di una società è importante quanto la sua performance economica. È quanto sostiene L’Oréal, che si ritiene responsabile di qualunque impatto, effettivo o potenziale, lesivo dei diritti umani e riconducibile al gruppo francese per le attività svolte e i rapporti commerciali instaurati. Per questo la multinazionale della bellezza istituirà, nei prossimi mesi, un Comitato per i Diritti Umani, presieduto da Emmanuel Lulin, senior vice president e chief ethics officer di L’Oréal, e costituito dai rappresentanti di diverse aree operative, funzioni e regioni geografiche. In un’ottica di trasparenza L’Oréal si impegna altresì a rendere noti i progressi ottenuti e le sfide intraprese. Intanto l’azienda ha pubblicato sull’homepage del sito istituzionale e sul suo canale YouTube una video intervista a Lulin, che illustra i principi della propria politica sui diritti umani.
L’Oréal, che ha registrato 25,8 miliardi di euro di ricavi nel 2016, ambisce ad essere un’azienda esemplare a livello globale e a porre l’etica al centro delle pratiche aziendali. Già nel 2000 è stata una delle prime aziende in Francia a stabilire un Codice Etico e nel 2007 a nominare un chief ethics officer.