Dati negativi per le casse delle profumerie italiane: nel primo quarter 2017 i ricavi sono scesi a 403,4 milioni di euro (-1,3%) e i volumi sono regrediti a 14 milioni di pezzi venduti, ovvero -5 per cento. Il calo a valore è in realtà più significativo rispetto alla percentuale di decremento sopra riportata, perché i prezzi medi dei prodotti venduti nelle profumerie, da gennaio a marzo 2017, sono aumentati del 3,7% (29 euro) e ciononostante i ricavi sono diminuiti. Sono dati rilevati da Npd, che sottolinea come siano le fragranze a frenare il canale, come già era accaduto nel secondo semestre 2016, nonostante il contributo positivo del make-up. Quest’ultimo infatti nel primo quarter 2017 è cresciuto a valore dell’1%, ma cala del 4,2% a volume, e quindi è spinto sostanzialmente dall’aumento medio dei prezzi in questa categoria (+5,4%). Nello specifico, il make-up è avanzato esclusivamente grazie alla vendita di prodotti labbra e specificatamente i lip color (+30%). Le fragranze invece nei primi tre mesi del 2017 sono arretrate a valore del 3,8% e a volume dell’8,6%, mentre lo skincare ha fatturato -0,1%, con un calo del 3,1% dei pezzi venduti. Sostanzialmente, i prodotti cura viso e corpo hanno mantenuto lo stesso livello di vendita dello scorso anno, in termini di giro d’affari, grazie alla dinamica positiva dei prodotti idratanti e delle maschere che continuano a crescere.
Il calo di questo inizio anno è una battuta d’arresto importante per il mondo delle profumerie, perché il canale aveva iniziato, dopo anni di regressione, a riportare un segno positivo nel 2015, sostanzialmente una tenuta delle vendite ma che è continuata nel 2016 con un incremento dello 0,9 per cento. Se si vuole fare un raffronto tra il primo trimestre 2017 e lo stesso periodo dell’anno scorso, nel Q1 2016 il fatturato delle profumerie era avanzato del 4 per cento, mentre nei primi tre mesi di quest’anno, come già riportato, scende dell’1,3 per cento.