Le erboristerie in Italia, dopo tanti anni di crescita sostenuta, avanzano a rilento nel 2016. Secondo i dati di Cosmetica Italia, l’anno scorso le vendite beauty nel canale sono cresciute ‘solo’ dell’1,1% per un valore di 436 milioni di euro, che rappresenta il 4,4% dei consumi di bellezza nella Penisola. “Per molti anni – ha raccontato a Pambianco Beauty Antonio Argentieri, presidente Gruppo Erboristeria di Cosmetica Italia – questi punti vendita hanno avuto incrementi di vendite nettamente superiori a quelli degli altri canali, cioè aumentavano con tassi mediamente del 3 per cento”. Il calo della crescita è dovuto a molteplici fattori. In primis, la concorrenza aggressiva degli altri canali: ormai i prodotti di bellezza naturali non sono più appannaggio di quello che, un tempo, era il canale elettivo del green, appunto l’erboristeria. Oggi i cosmetici ‘verdi’ sono un fenomeno di tendenza e forse anche l’esito di una maggiore attenzione alla propria salute, fatto sta che hanno conquistato gli scaffali di tutti i canali distributivi, dai supermercati alle farmacie, dai drugstore alle profumerie fino ai saloni di acconciatura.
Il calo della crescita riportato da Cosmetica Italia registra soprattutto la sofferenza dei multimarca. Secondo l’associazione, infatti, i monomarca green (L’Erbolario, Bottega Verde, Yves Rocher, L’Occitane, per fare alcuni esempi) hanno avuto un andamento migliore rispetto alle erboristerie tradizionali. “I monobrand – ha sottolineato Argentieri – sono più moderni, proiettati al futuro, con una politica di merchandising più professionale rispetto a quella dei multibrand”. Eppure questi ultimi sono un polmone importante per il settore perché rappresentano più della metà del fatturato del canale erboristeria e contano oltre 5.000 punti vendita in Italia. Però, per ritornare ad essere competitivi, si devono modernizzare.
Un approfondimento su questo tema è stato pubblicato sul magazine Pambianco Beauty di giugno-luglio 2017.