Nel 2016 il fatturato delle aziende beauty crescerà, ma calerà il mercato domestico. la causa? il gelo dei cosmetici nella grande distribuzione. Intanto l’e-commerce della bellezza dovrebbe raggiungere i 200 mln di euro.
I ricavi delle aziende beauty in Italia crescono, complice l’export. Ma, dopo un 2015 in cui il fatturato generato sul mercato interno era aumentato dell’1,5%, nel 2016 arriva la frenata. Il sell-in in Italia non prende slancio, anzi rallenta il passo di crescita. Secondo le stime di Cosmetica Italia, il fatturato realizzato dalle aziende di bellezza nel Belpaese avanzerà nel 2016 solo dello 0,7% a 6,2 milioni di euro. “La ragione di questo rallentamento del mercato interno – commenta Fabio Rossello, presidente dell’associazione di settore – è dovuta soprattutto al calo delle vendite mass market. Le previsioni 2016 sul sell-out cosmetico nella grande distribuzione indicano una regressione dello 0,8 per cento. Un segnale importante, dato che questo canale copre circa il 40% della distribuzione”. In questa percentuale, Cosmetica Italia include anche drugstore (che si prevedono in crescita del 5%) e monomarca, ma togliendo queste ultime voci, le vendite di prodotti cosmetici nei supermercati e ipermercati calerebbero addirittura del 4 per cento. Una discesa già iniziata qualche anno fa, ma, nel 2015, ipermercati e supermercati regredivano del 2%, la metà rispetto a quest’anno.
ITALIA IN CODA ALL’EUROPA
Il rallentamento del mercato interno per l’industria cosmetica è legato anche a un’economia italiana che, in generale, riduce la sua corsa: “Il Belpaese – aggiunge Rossello – è il fanalino di coda dell’Europa. Quest’anno si prevede che il Pil tricolore crescerà dello 0,8%, mentre l’avanzamento medio degli altri Paesi europei sarà dell’1,5 per cento. Responsabile di questa crescita non paritetica con il resto del Vecchio Continente è indubbiamente la crisi del sistema bancario italiano, che comporta per le imprese condizioni difficili di finanziamento”.
L’EXPORT CORRE
Tornando al comparto della bellezza, mentre i ricavi dal mercato interno sono in affanno, quelli dall’estero galoppano. Nel 2016 dovrebbero crescere a due cifre (+11,5%) a 4,2 miliardi di euro, anche se nel 2015 l’avanzamento dell’export era stato ancora più vertiginoso (+14,2%). Nello specifico, calerebbe la percentuale delle esportazioni extra-Ue a favore di una maggiore focalizzazione sul mercato europeo. In totale quindi, sommando le vendite interne ed estere, il fatturato delle aziende beauty in Italia per il 2016 è stimato in 10,5 miliardi di euro (+5%).
RECUPERANO I PARRUCCHIERI
Arrivando alla distribuzione, le stime di Cosmetica Italia evidenziano quest’anno timidi segnali di crescita per le profumerie (+1%), poco meglio la farmacia (+1,3%), mentre le vendite delle erboristerie avanzerebbero del 2,2 per cento. Inversione di tendenza per gli acconciatori, le cui vendite indietreggiavano nel 2015 del 2,2%, mentre le previsioni per questo canale professionale mostrano un +0,8% nel 2016. Due sono i canali stimati a segno meno: i centri estetici, che calano del 2,1%, e la grande distribuzione, che, come già accennato, regredisce dello 0,8 per cento.
AUMENTANO GLI E-SHOPPERS
Per quanto riguarda l’online, la crescita delle vendite beauty corre a due cifre negli ultimi tre anni. Se nel 2014 l’e-commerce di cosmetici totalizzava 144 milioni di euro, per arrivare a 170 milioni nel 2015, la previsione per quest’anno è di 200 milioni di euro. La stima è fornita da Cosmetica Italia in collaborazione con Netcomm che ha elaborato anche la progressione del numero degli acquirenti online. Nel 2014 erano 4 milioni gli shoppers di cosmetica sul web, sono saliti a 4,7 milioni l’anno scorso, mentre nel 2016 dovrebbero raggiungere quota 5,2 milioni. Tra le categorie più vendute online nel mondo della bellezza, in prima posizione ci sono i profumi, che hanno totalizzato nel 2015 vendite pari a 32 milioni di euro, seguiti dai prodotti cura corpo per 22 milioni di euro e da quelli per il viso (18 milioni di euro). In quarta posizione gli articoli per i capelli (17 milioni di euro) e in quinta il make-up, che ha generato vendite per 16 milioni di euro.
di Vanna Assumma