Si moltiplica l’offerta di brand cosmetici legati a mari e laghi della penisola. Dalla più famosa Acqua di Parma passando da quella di Sardegna o da quella dell’Elba, oggi si contano oltre 25 marchi che esaltano il prezioso elemento liquido.
Tutto il mondo è Paese, ma ogni Paese ha un suo profumo particolare. Si percepisce stando in riva al mare o al lago o passeggiando in un vicoletto solitario o in mezzo a una piazza. Quella fragranza che si porta nel cuore una vita, sognando di tornare in quel posto per risentirla. Proprio la leva sul forte potere evocativo di un profumo e sullo stato d’animo rilassato di chi è in vacanza ha portato al successo le fragranze che si ispirano alle località di villeggiatura più note della penisola (nel cui logo sono spesso state inserite quale segno rappresentativo). Prima apprezzate come souvenir da chi nel nostro Paese ci viene solo in vacanza, sono diventate oggi particolarmente ricercate anche dagli italiani, tanto da moltiplicare l’offerta dei marchi di acque, profumi e oli aromatici. Attualmente, secondo uno studio condotto dalla società di formazione e consulenze olfattive Mouillettes & Co per l’Ansa si contano oltre 25 marchi differenti. Oggi, sono molte le acque profumate dedicate al Mediterraneo, come tutta la gamma Blu Mediterraneo di Acqua di Parma e i Profumi del Forte. Le acque delle isole provengono da almeno 10 località diverse: dall’Acqua dell’Elba alle acque di Sardegna dell’Officina Profumeria Sarda. A queste si sommano le acque dei laghi, come l’Acqua di Stresa e Terre del Garda, e quelle dei porti come l’Acqua di Portofino di Profumitalia. “Nel 2002, per celebrare i 50 anni dell’albergo Le Sirenuse di Positano abbiamo deciso di dedicargli una fragranza – ha sottolineato Marina Sersale, membro della famiglia che detiene la proprietà dell’hotel – e siamo quindi partiti dai nostri ricordi di infanzia e dall’odore delle estati passate a Positano, di quando da bambini correvamo a piedi scalzi sulle terrazze dell’albergo che rilasciavano profumi di terracotta scaldata dal sole. E poi l’aroma tipico di incenso diffuso nell’aria dalla chiesa di Positano durante le messe, oltre ai profumi della macchia accentuati dalle giornate di solleone. Abbiamo così individuato il profilo olfattivo, e il naso il francese Bertrand Duchaufour ci ha aiutati a realizzarlo, con gusto elegante e discreto”. Oggi, la linea Eau d’Italie, distribuita in tutto il mondo, il 60% all’estero e il 40% in Italia, si compone di 12 fragranze ed è recente l’inaugurazione del primo punto vendita monomarca in via dei Coronari, a Roma. 100 anni di acqua Un successo lungo cento anni e un’essenza immutata per altrettanto tempo: Acqua di Parma è stata la prima colonia italiana a identificarsi con una città. Infatti, è passato giusto un secolo da quando il conte Carlo Magnani, erede di un’aristocratica famiglia parmense e nipote dello scenografo prediletto da Verdi, commissionò a maestri profumieri una fragranza elegante, fresca, insolita e insieme discreta, destinata a diventare un classico. La fragranza originale chiamata Colonia di Acqua di Parma veniva vaporizzata dai sarti sui vestiti su misura prima di consegnarli ai clienti. “I profumi Acqua di Parma esprimono uno stile di vita al di sopra del tempo e della moda – ha sottolineato durante l’evento per il centenario Gabriella Scarpa, presidente di Acqua di Parma – e un elemento di successo è sicuramente la continuità legata al dna di Acqua di Parma, marchio storico con un’immagine contemporanea. Amata da divi come Cary Grant, David Niven, Ava Gardner, Lana Turner e Audrey Hepburn, Acqua di Parma ha infatti mantenuto fedele nel tempo i valori della tradizione diventando sinonimo di eleganza”. Nel 2001 il marchio è passato sotto il controllo del colosso del lusso Lvmh, e, dal 2008, è entrato anche nel mondo delle spa di lusso. Tutte le sue linee continuano a essere rigorosamente prodotte in Italia e distribuite in 36 Paesi nel mondo per un fatturato in crescita che si aggira attorno ai 35 milioni di euro. laghi profumati Può un attimo, un momento indimenticabile, essere immortalato ed essere imbottigliato? Secondo Giovanni Castelli e Andrea Patrucco sì. Dopo un passato nella moda, il duo ha lasciato le rispettive città di origine, Bologna e Vigevano, per trasferirsi sul Lago Maggiore e dare alla luce nel 2002 al marchio Acqua di Stresa. Il fascino della tardiva fioritura dell’Osmanthus Fragrans e della Camellia Sasanqua Fragrans Pink hanno ispirato le prime creazioni, seguite poi da una sapiente selezione delle peculiari fioriture di Stresa.
ISOLE IN BOCCETTA
Chi ama la Sardegna, la ritrova in Acqua di Sardegna, prodotta da Officina Profumeria Sarda. L’azienda è stata fondata ad Alghero nel 2008 e, dopo un periodo di consolidamento, oggi si prepara a entrare sul mercato nazionale. Grazie a un accordo con la profumeria Mazzolari di Milano in piazza San Babila, saranno vendute all’interno del punto vendita tutte e 10 le fragranze del marchio. “Il lancio in campo nazionale – fanno sapere dall’azienda sarda – avviene dopo una attività di promozione costante con punti vendita nelle aerostazioni degli aeroporti sardi e a bordo delle compagnie di navigazione Moby, Tirrenia e Sardinia Ferries”. Acqua di Sardegna ha goduto negli anni scorsi di una promozione del tutto casuale: a partire dall’apprezzamento del Sultano dell’Oman a quella dell’ex premier Silvio Berlusconi che, proprio ad Alghero, impegnato in campagna elettorale, ne è rimasto cliente ed estimatore. Anche Elisabetta Canalis per il suo matrimonio l’ha scelto come regalo per i propri ospiti. Sono giunti al ventisettesimo punto vendita i monomarca dei profumi di Acqua dell’Elba. “Il nostro viaggio – ha dichiarato il presidente Fabio Murzi a Pambianco Beauty – è cominciato all’alba del nuovo millennio, quando, incuranti delle difficoltà di un settore controllato da poche multinazionali, abbiamo deciso di creare Acqua dell’Elba: una manifattura di profumi ispirati al mare, creati artigianalmente con l’obiettivo di restituire l’essenza di un’isola”. Il laboratorio, infatti, è il primo a nascere, ormai 16 anni fa, a Marciana Marina, antico borgo marinaro. “Dal primo laboratorio al ventisettesimo negozio monomarca – ha proseguito il presidente – il tempo è passato velocemente con lavoro, fatica e passione anche se, come normale che sia, non senza ostacoli, specie nei primi anni”. I numeri parlano chiaro: a fine 2015, oltre 100 tra dipendenti e collaboratori, e un fatturato di 8,5 milioni di euro (erano circa 4 nel 2012, 5 nel 2013, e 6,5 nel 2014). “Per il 2016 la stima è di un crescita percentuale compresa tra il 10% e il 15%, per arrivare a sfiorare i 10 milioni di fatturato”, ha aggiunto Murzi. Per quel che riguarda le nuove aperture, dopo aver inaugurato, a fine primavera, il primo negozio in Svizzera (a Locarno, nel Canton Ticino), “abbiamo aperto a fine luglio, un nuovo negozio monomarca a Palermo in Sicilia”. In prospettiva, “vediamo una crescita soprattutto all’estero tramite accordi di distribuzione con i Paesi più lontani e con una commercializzazione diretta in Europa anche tramite aperture nelle capitali europee più importanti”, ha concluso l’imprenditore.
di Chiara Dainese