Nei primi cinque mesi del 2016, i dati di Npd Group sono ancora incoraggianti, anche se in leggero calo rispetto al trimestre. Le vendite delle profumerie selettive monitorate crescono del 2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Però, a fronte di un mercato in crescita a valore non corrisponde un incremento dei pezzi venduti. Il calo delle vendite in pezzi è del 6%, causato principalmente dalla riduzione dei brand mass-market. Infatti, le marche prestige flettono ‘solo’ del 3 per cento. Le vendite in pezzi diminuiscono in tutte le categorie: fragranze (-3%), make-up (-4%) e skincare (-10%), flessione quest’ultima che si riduce a -2,6% per i prodotti viso. Francesca Comis, senior manager beauty Npd Group, offre la sua interpretazione su questo andamento ‘distonico’ delle vendite che, appunto, crescono a valore ma calano a volume: “La crescita a valore è influenzata da parecchi fattori, il più importante è il diverso mix di prodotti venduti. Ad esempio, nelle fragranze avanza di più l’eau de parfum rispetto all’eau de toilette, e aumentano le richieste di grandi formati. Nello skincare rimontano i prodotti specifici viso. Sono tutte categorie con prezzi più alti, che portano quindi a un incremento del prezzo medio, che non è necessariamente legato a un incremento dei listini”. Comis aggiunge che, aumentando la domanda di marche prestige e diminuendo quella di brand mass, inevitabilmente il prezzo medio delle categorie aumenta. E conclude: “Il calo dei volumi può essere legato a una razionalizzazione degli acquisti. Probabilmente è in atto un atteggiamento più attento, forse più etico, da parte del consumatore, che tende a privilegiare la qualità piuttosto che la quantità dei prodotti da acquistare”.
Tornando alla crescita a valore del 2%, questa è determinata sia dalle fragranze (+4%) sia dal make-up che avanza con la stessa percentuale, anche se in valore assoluto l’incremento è inferiore rispetto alle fragranze poiché i prodotti per il trucco rappresentano poco meno di un terzo del totale giro d’affari beauty. Meno performante invece la categoria ‘cura viso corpo’, che registra una flessione a valore del 2 per cento. Tale dinamica però è trainata, oltre che dai segmenti che storicamente sono in flessione come gli articoli per l’igiene e i capelli, anche dai prodotti corpo e soprattutto dai prodotti stagionali, quali i solari, che a causa delle condizioni climatiche non favorevoli, hanno subito una flessione a doppia cifra. Il core business dello skincare invece, ovvero i prodotti specifici per il viso, incrementano il loro giro d’affari dell’1 per cento.